Per me è una passione ma anche un bisogno fisico, se guardo indietro riconosco questa mia necessità fin dall’infanzia. Ero una bimba molto timida, avevo difficoltà ad esternare le mie emozioni, sostanzialmente pensavo che non interessassero a nessuno e mi tenevo tutto dentro, ma le emozioni c’erano, eccome.
Un giorno accadde che la mia nonna materna lasciò la casa che aveva abitato per moltissimi anni, una casa io avevo conosciuto fin da piccolissima..la guardavo mentre imballava le ultime cose e vedevo il suo sguardo triste, tante cose che le erano care non non avrebbero potuto seguirla nella sua nuova abitazione e lei ne soffriva terribilmente.
Andai a scuola quel giorno con la sensazione che mi scoppiasse il cuore da un momento all’altro, il pensiero era costantemente rivolto alla mia nonna e al suo dolore, ma non riuscivo a parlare con nessuno di quello che sentivo… poi la mia maestra ci diede un tema da fare in classe, il titolo era: “Racconta un episodio che ti ha fatto soffrire”. Fui un fiume in piena, riempii di getto il foglio protocollo e, come per incanto, cominciai a stare meglio.
Il giorno dopo la maestra portò i temi corretti e inaspettatamente mi chiamò accanto alla cattedra e mi invitò a leggere ciò che avevo scritto… credo di essere diventata color porpora… ma presi coraggio e lo feci. Era stato il tema migliore in assoluto .. mi guadagnai la coccarda blu da portare sul petto per una settimana.
Credo che sia questa la prima volta che racconto questo episodio, non dissi nulla a nessuno nè del mio dolore, nè del mio successo scolastico… ma a distanza di anni, credo proprio che il desiderio di mettere su un foglio le mie emozioni, le mie sensazioni, i miei sentimenti sia partito da quel tema in classe.